Questa è una frase che ricorre spesso durante i miei incontri con i consultanti che mi chiedono se per caso non sia stato fatto loro un malocchio o cose del genere
Mi viene in mente Calimero, il pulcino tutto nero, che pensava di essere sfortunato perché gli accadevano cose che secondo lui dipendevano dalla sfortuna.
Calimero è nato bianco come i suoi fratelli, ma si è sporcato di nero cadendo in un secchio di vernice mentre cercava la mamma.
Questo lo ha reso insicuro attraendo cose spiacevoli e ingenuo cadendo in balìa di impostori
Poi, quando la donnina lo lava con “Ava come lava”, quasi per magia insieme allo sporco spariscono anche le insicurezze
Come Calimero anche noi cresciamo insieme a convinzioni e fissazioni che giorno dopo giorno diventano fortezze con muri alti invalicabili, uno di questi potrebbe essere proprio credere nella sfortuna
Quindi i consulti servono per andare a fondo al problema e porsi innanzitutto la domanda: “come mai sono così sfortunata?”
I Tarocchi riescono a trovare i blocchi energetici che impediscono il fluire degli eventi, dopodichè indicano il modo migliore di agire.
Sono nata il 31 ottobre 1961, scorpione ascendente cancro, con il solletico della salsedine nel cuore e il fruscio delle onde negli occhi. Appassionata di tarocchi da quando ho memoria, mi accompagnano quotidianamente come strumento di valutazione e guida nelle scelte.