RealismoMagico perchè nella Vita occorre trovare un pò di magia anche laddove regna l’oscurità.
Il tempo non esiste, ci sono episodi che non ci lasciano mai, mettono radici così profonde che l’Ieri è ancora oggi e ci cambiano, ci cambiano profondamente, al punto che l’ieri tiene per mano l’oggi.
“È oggi: tutto l’ieri andò cadendo entro dita di luce e occhi di sogno, domani arriverà con passi verdi: nessuno arresta il fiume dell’aurora.” (Neruda)
…nooooo cosa è successo? Proprio sul più bello!
Sono le ore 21:00.
La tv dopo un boato straziante si è spenta, così come tutte le luci in casa.
Sto guardando un film giallo con mia mamma e mio fratello di dieci anni.
Una serata gelida di metà febbraio, l’ideale per rimanere in casa davanti al camino acceso.
Mia sorella è uscita e mio padre è al lavoro, fa il guardiano notturno alla darsena di Portoverde di Misano Adriatico da pochi mesi.
Riattivo il contatore e le luci si riaccendono, non la tv, morta.
Guardo la sveglia sulla mensola del camino e mi accorgo che si è fermata alle ore 21:00.
All’improvviso sirene dei carabinieri e subito dopo quelle delle ambulanze, rompono il silenzio e la calma delle strade deserte.
Le finestre della nostra casa si affacciano proprio sulla litoranea, difronte all’entrata di Porto Verde, dove i mezzi dei soccorsi entrano ad alta velocità.
<<Andiamo a vedere? Dai andiamo nell’ufficio del babbo a vedere cosa sta accadendo.>>
Mio fratello tutto eccitato dalla novità insiste, ma io, già in pigiama, non ne ho voglia e continuo a formare il numero di telefono dell’ufficio di mio padre per avere informazioni, ma squilla senza risposta.
Domani il babbo ci racconterà tutto, dice la mamma, andiamo a dormire ora.
Mi sveglio di soprassalto con il cuore in gola, ma non ricordo nessun sogno brutto.
Guardo l’ora, è mezzanotte.
Scendo dal letto e corro giù per la scala a chiocciola, quando sento il campanello della porta suonare.
Guardo fuori e la macchina dei carabinieri lampeggia davanti al cancello con gli sportelli aperti.
Mia mamma nel frattempo ha alzato la serranda della finestra e sta parlando con uno di loro, facendolo accomodare in casa.
Un ragazzo poco più grande di me accompagnato dal suo superiore.
Come mai hanno le lacrime agli occhi? I carabinieri possono piangere in divisa?
Li conosciamo, ci conosciamo tutti a Misano, il paese è piccolo.
Cosa stanno dicendo? Perchè mia mamma sta andando con loro? Lo chiedo, ma dicono che c’è stato un incidente, a mio babbo, non è niente, mia mamma tornerà subito, i tuoi fratelli sono in casa?, rimani con loro, torniamo presto e se ne vanno con mia mamma muta.
Il tempo, il tempo non esiste.
Rimango lì, sola, mio fratello non ha sentito nulla.
Sono impietrita, ferma sulla soglia di casa, mi sto congelando ma non me ne accorgo, chiudo la porta e ho difficoltà ad arrivare al divano.
Non so quanto tempo è trascorso dall’arrivo di mia sorella, che mi guarda, ci guardiamo e piango, senza parlare, poi le spiego quello che so, niente.
Stiamo lì sedute davanti al camino spento.
Quanto tempo è trascorso?
Non lo so, un attimo o un’eternità.
Poi è arrivata, mia mamma ha varcato il cancello.
E’ ancora più piccola, più magra, i suoi capelli corti neri le incorniciano il viso di un pallore che non le avevo mai visto, i suoi occhi, oh il suo sguardo, passasse tutto il tempo del mondo, non me lo dimenticherò mai più, quello che ha visto le ha spento la vita dentro.
Il babbo non c’è più…
Un balordo gli ha sparato, l’ha lasciato lì, in terra con la sua bicicletta, ed è corso al bar a continuare la sua partita a biliardo.
Ci portano i suoi vestiti, le sue cose.
Tra queste il suo orologio, fermo alle ore 21:00
Prima di morire ci ha voluto mandare un segnale, salutarci, salutare la sua famiglia a lui così cara, con tutte le energie che ancora possedeva, ha fatto saltare le luci di casa e ha fermato l’orologio sul caminetto alle ore 21:00
Energie che ancora ci nutrono, che hanno tenuto accese le speranze e illuminato il nostro cammino fino ad ora.
Sono nata il 31 ottobre 1961, scorpione ascendente cancro, con il solletico della salsedine nel cuore e il fruscio delle onde negli occhi. Appassionata di tarocchi da quando ho memoria, mi accompagnano quotidianamente come strumento di valutazione e guida nelle scelte.